"...è socialista quella società che riesce a dare a ciascun individuo la massima possibilità di decidere la propria esistenza e di costruire la propria vita..."

(Riccardo Lombardi)

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Ricordo di Pietro Nenni

Il 1° Gennaio 1980 moriva l’On. Pietro Nenni. La sua vita ha contraddistinto quasi novantanni di storia italiana,quella più vera, fatta di esigenze di giustizia,di libertà, di democrazia tesa alla realizzazione di un socialismo democratico dal volto umano.

Lo ricordiamo con un brano tratto dall'orazione funebre pronunciata da Bettino Craxi al funerale di Nenni, il 3 gennaio 1980.

"Non ci lascia né una dottrina né un dogma. Ci lascia l’esempio di un grande amore per il popolo e per la patria, di un idealismo/ superiore marcato dalla fedeltà ad una concezione del socialismo che sempre comunque vuole i suoi conti in regola con la libertà,
ci lascia l’esempio di uno spirito critico proteso nella ricerca della verità e della giustizia, non immune da errori che l’esperienza dei fatti e l’onestà intellettuale ha consentito di correggere,
ci ha insegnato il senso del dovere verso la collettività e verso i lavoratori come principio e metodo della responsabilità politica,
ci ha insegnato ad assumerci a viso aperto le responsabilità che ci toccano di fronte al partito e di fronte al Paese senza arretrare o rassegnarsi di fronte all’inevitabile scarto – come egli diceva – tra il reale e l’ideale.
 

Senza democrazia e senza libertà tutto si avvilisce, tutto si corrompe, anche le istituzioni sorte dalle rivoluzioni proletarie, anche la trasformazione, da privata a sociale, della proprietà dei mezzi di produzione e di scambio che dell'economia socialista è pur sempre la condizione principale, ma nell'etica socialista è pur sempre il mezzo e non il fine, il fine essendo la liberazione dell'uomo da ogni forma di oppressione e di sfruttamento. »

(Pietro Nenni, Mondo Operaio, 1955)

 

Pietro Nenni continuerà a vivere nella storia del socialismo italiano, nella storia della democrazia e della Repubblica.
In un suo libro sulla guerra di Spagna egli ricorda la commozione e la gioia che lo prese quando in una trincea spagnola un connazionale, che lo aveva riconosciuto, lo aveva salutato con il semplice saluto italiano che gli rivolgiamo noi tutti: “Ciao, Nenni”."